Attenti al riccio! E’ uscito dal letargo …
Facciamo particolare attenzione alla guida ora che il riccio non è più in letargo: spesso attraversa di notte gli spazi aperti camminando anche sulle strade, dove spesso viene ucciso
Il Riccio comune (Erinaceus europaeus) è un mammifero della famiglia Erinaceidae. Presenta caratteristiche morfologiche simili ai primi mammiferi comparsi sulla Terra al termine del Cretaceo, rispetto ai quali ha solamente accresciuto il rivestimento di aculei che tanto lo caratterizza. Il riccio è un animale esclusivamente notturno: si pensa che le abitudini notturne non siano tanto una necessità dettata da esigenze di difesa, in quanto la cortina di aculei di cui dispone lo rende praticamente invulnerabile ai predatori, quanto piuttosto un adattamento allo stile di vita delle proprie prede che durante la notte sono molto più abbondanti.
A noi, forse, può sembrare goffo e lento ma è in grado di correre velocemente e si dimostra anche un ottimo nuotatore. Durante il giorno riposa nascosto nella sua tana, costituita solitamente da una cavità del suolo posta nel sottobosco, fra i tronchi e le foglie cadute. Durante la notte esce alla ricerca di cibo, percorrendo tragitti sempre uguali: non teme di attraversare spazi aperti in quanto è ben protetto dai suoi aculei. Durante i mesi invernali (fra ottobre ed aprile), il riccio è solito cadere in letargo, sperando che sia riuscito ad accumulare una quantità di grasso corporeo sufficiente nel corso della bella stagione. La sua temperatura corporea può scendere dai 35 °C soliti ai 10 °C, mentre i battiti cardiaci possono variare da 190 a 20 al minuto.
L'aspettativa media di vita è di circa 3 anni sebbene alcuni esemplari, soprattutto in assenza di pericoli e se tenuti lontani dalle strade possono arrivare anche a 10 anni. Per la variegata dieta che assume risulta essere onnivoro. L'alimentazione del riccio si basa di invertebrati di vario tipo, su uova e nidiacei, rettili e anfibi; occasionalmente può nutrirsi anche di piccoli mammiferi, soprattutto topi, di cui è considerato un cacciatore spietato (pensate che prima uccide gli adulti e poi dissotterra i nidi per nutrirsi dei piccoli). In caso di necessità, il riccio senza problemi mostra il suo lato vegetariano prediligendo anche ghiande, bacche, frutta ed altro materiale di origine vegetale e, in casi estremi, anche le semplici foglie. Attenzione al latte! E’ un veleno per il riccio: non può digerirlo è può condurlo anche alla morte. Il riccio è una specie protetta dalle leggi italiane, pertanto non si può né cacciare, né detenere in cattività.