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Pesticidi in città: rischio per la salute e per l’ambiente

Le zanzare resistono, noi e l'ambiente di meno
Anchise, Equivita, European Consumers, FederBio e WWF lanciano una nuova azione di informazione sulla pericolosità per l’ambiente e per la nostra salute delle pratiche di disinfestazione in ambito urbano, in special modo quelle antizanzara. Cosa fare dunque? l’Italia da sola utilizza ogni anno oltre il 50% di tutti gli insetticidi consumati nella UE, sommando il consumo nelle attività agricole con quello nelle aree antropizzate. In ambito urbano, infatti, la pratica delle DISINFESTAZIONI e, in particolare, quella contro la zanzara tigre (Aedes albopictus) è una frenetica attività caratteristica dell’Italia. Ogni anno, dalla primavera all’autunno inoltrato, si spargono migliaia di tonnellate di sostanze, ufficialmente dichiarate gravemente tossiche, nelle strade, nelle case, nei giardini, nei parchi, nelle scuole, negli ospedali, ecc. Come giustificazione a questo costante spargimento di veleni le ordinanze dei Comuni citano la zanzara tigre quale potenziale vettore di malattie come la Chikungunya e la Dengue e la Culex pipiens come vettore della West Nile virus. A dire il vero però, nonostante la globalizzazione, il nuovo turismo di massa e i nuovi vettori che si sono aggiunti a quelli già esistenti, il territorio dell’Unione Europea appare essere stato - ed essere tuttora - largamente indenne da casi autoctoni (che possono essere causa di epidemie) di tali malattie.
 

 
E’ immotivato perciò il terrorismo psicologico sulla zanzara tigre, così ampiamente diffuso; e lo è ancor più lo spargimento di sostanze tossiche nell’ambiente, che causano danni molto concreti sia alla salute umana, sia alla biodiversità. I suddetti danni sono ancor più inaccettabili in quanto le zanzare che si riescono ad uccidere con le irrorazioni sono una parte infinitesimale della popolazione. Tutte le altre si salvano e sviluppano, grazie alle loro prolificità e breve durata di vita, ceppi sempre più resistenti alle sostanze chimiche e popolazioni sempre più numerose. In modo che siano necessarie dosi ogni anno più elevate di veleni per combatterle … (inutilmente)! Gli insetticidi usati nelle disinfestazioni anti-zanzara sono responsabili di uno stato di avvelenamento generale che determina un forte effetto negativo, non solo sulla salute umana, ma anche su quella della maggior parte degli altri organismi viventi: sull’intera biodiversità. Cumulandosi con gli altri inquinanti chimici presenti nell’ambiente, gli insetticidi avranno anche effetti cronici sinergici, le cui conseguenze sono imprevedibili. Gli studi attuali hanno evidenziato anche gli aspetti cronici, quali, ad esempio, l’accumulo negli organismi viventi e nelle catene alimentari, le alterazioni della funzionalità genetica, le interferenze endocrine, ecc. Raniero Maggini Presidente del WWF Roma e Area Metropolitana dichiara; “Nelle ordinanze emesse dalle Amministrazioni comunali si fa ricorso a sostanze particolarmente pericolose. L’indicazione di non far uscire all’esterno i bambini ed animali da compagnia è un indicatore sintomatico della minaccia alla salute per l’uomo, per gli animali e per la biodiversità dell’ecosistema urbano. Le disinfestazioni anti zanzara attraverso l’utilizzo di pesticidi sono inoltre una soluzione inefficace se gli interventi sono rivolti essenzialmente agli esemplari adulti “
 

 
La categoria a maggiore rischio per l’esposizione agli insetticidi è quella dei bambini - anche quando ancora nel grembo materno - quella degli anziani e quella dei soggetti, sempre più numerosi, affetti dalla SCM (Sensibilità Chimica Multipla), una sindrome estremamente pericolosa e invalidante, riconosciuta negli Stati Uniti come malattia sociale con 37 milioni di malati, riconosciuta anche in Germania come malattia, ma non riconosciuta in Italia, dove i malati si sono riuniti nell’associazione Anchise. Sono d’altronde stati dimostrati da un numero molto esteso di studi scientifici (vedi la battaglia contro il glifosato) gli effetti negativi sulla salute umana di tutti i pesticidi, nelle statistiche riguardanti le patologie più gravi del secolo, come le malattie neurodegenerative e i tumori (in particolare quelli infantili, aumentati in pochi anni del 20%), le malformazioni, le sterilità di coppia, ecc. ecc. Recenti studi hanno rivelato che i pesticidi hanno effetti assai gravi anche sul cervello umano (Università di California, Sacramento). Nonostante ciò, le disinfestazioni adulticide con nebulizzazioni e veleni sparati anche con i “cannoni”, continuano ad essere consigliate dalle amministrazioni pubbliche, liberamente utilizzate dai privati e dalle ditte autorizzate. E queste ultime sono spesso, con gli amministratori degli stabili, la sola fonte d’informazione per i cittadini! E’ facile intuire come, in nome della presunta “emergenza zanzara”, si possano favorire interessi economici che non hanno nulla a che vedere con la tutela della salute o dell’ambiente. Si deve anche ricordare che le responsabilità maggiori di quanto avviene ricadono sulle amministrazioni comunali, prime responsabili della tutela della nostra salute. Con le loro “ordinanze” stabiliscono se e come debbano essere eseguite le disinfestazioni.
 
Importante la lotta biologca larvale, il resto sono solo pesticidi
Fabrizia Pratesi, coordinatrice di Equivita, comitato scientifico dichiara: “Il fine di questa campagna sulle disinfestazioni antizanzare, portata avanti da tante associazioni, è di ottenere che le amministrazioni da un lato e i cittadini dall’altro si attivino per un immediato e radicale cambiamento. Questo partirà dal principio che la salute umana e quella dell’ambiente sono il nostro bene in assoluto primario, oggi del tutto trascurato. Infatti le regole in vigore consentono di spargere nei centri abitati sostanze di grave tossicità (non autorizzate in agricoltura!). I comuni potranno investire nella formazione dei cittadini sulla lotta biologica e larvicida (unica lotta efficace, alla quale questi ultimi dovranno imparare a collaborare) almeno parte di quei fondi risparmiati abolendo la lotta alle zanzare adulte, lotta che, oltre a danneggiare la nostra salute e l’intera biodiversità, ottiene il risultato di rinforzare la popolazione delle zanzare“.   
Altre contraddizioni in questa storia sospetta di illegalità
(vedi art. 32 della Costituzione che indica la salute come primo diritto umano da difendere)
- Non risulta che esistano negli altri Stati Membri attività di disinfestazione antizanzare come da noi.
- Varie sostanze tossiche che in Italia vengono vietate in agricoltura e sulle vie di comunicazione, sono invece autorizzate per le disinfestazioni negli ambienti urbani (con precauzioni inesistenti o irrisorie).
- In quei giardini pubblici nei quali non si fanno disinfestazioni vi è un numero di gran lunga minore di zanzare. Ciò dipende da quanto già illustrato: la capacità di resistenza ai veleni è in continua e accelerata crescita nelle zanzare (più si disinfesta e più si riproducono).
- Un’altra questione ben grave mai presa in considerazione è che gli insetticidi riducono drasticamente le popolazioni dei predatori naturali delle zanzare (pipistrelli, gechi, libellule, uccelli insettivori, altri insetti, ecc.), con il paradossale risultato di una popolazione sempre più abbondante proprio di quell’insetto, la zanzara, che si vuole contrastare.
- Le disinfestazioni distruggono malauguratamente anche i pochi esempi di biodiversità residua nei nostri centri abitati, sterminando piccoli mammiferi, rettili, anfibi, pesci, altri insetti, ecc., ed annientano animali fondamentali come le api, importantissime per il loro ruolo di impollinazione.
Cosa fare dunque?
La proliferazione eventuale delle zanzare e in particolare della zanzara tigre può essere efficacemente contrastata solo con la prevenzione e l’intervento sui focolai larvali, con metodi ecologici ed alternativi integrati.
Alla zanzara basta una piccola raccolta d’acqua per deporre le uova ed è evidente che quando centinaia di uova o larve di zanzara sono concentrate in un unico luogo è più facile combatterle che non da adulte, quando si disperdono in ambienti aperti.
La cosa più importante è dunque fornire ai cittadini una corretta informazione su quanto qui denunciato e su come devono essere effettuate le disinfestazioni “biologiche“ esistenti, che sono efficaci e non dannose ad altri. Esistono attualmente diversi sistemi di lotta, tutti integrabili gli uni con gli altri. Le istituzioni dovranno fare rete con i cittadini, coinvolgendoli attivamente e responsabilmente.