Mamma Orsa e due cuccioli: MORTI per incuria dell’uomo
Mamma Orsa e due cuccioli muoiono in una vasca di raccolta acqua che nessuno ha mai messo in sicurezza. E dove 8 anni fa erano morti altri due orsi nello stesso identico modo. Il fatto à gravissimo, è un fallimento per tutti. In un solo giorno perso il 5% della popolazione di Orso Marsicano.
La morte di tre individui di orso bruno marsicano tra i comuni di Balsorano e Villavallelonga, nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, rappresenta un fallimento per tutti. Da oltre un anno il WWF richiama la necessità di convocare tutte le istituzioni competenti e il mondo scientifico per stabilire, al di là di ogni formalismo, concrete linee di azione e d’intervento a tutela di una specie simbolo del nostro Paese. Nessuna Istituzione da sola può fare la differenza, ma solo da una leale collaborazione sinergica può scaturire un miglioramento del livello di tutela oltre che una migliore gestione della specie prevenendo conflitti e garantendo il suo buon stato di conservazione. Gli “Stati Generali dell’Orso” proposti dal WWF avrebbero potuto costituire una risposta operativa e speriamo che quanto accaduto voglia accelerarne la convocazione.
Tutti dunque devono sentirsi coinvolti e “responsabili” per quanto accaduto dal Ministero dell’Ambiente ai Presidenti delle Regioni dell’areale dell’Orso (prime fra tutte Abruzzo, Lazio e Molise), dai tanti Sindaci che amministrano quei territori ai responsabili delle aree protette a partire dallo storico Parco d’Abruzzo. In molti avrebbero potuto agire in termini preventivi e possono ancora farlo, comprese le forze di Polizia, i Magistrati, gli imprenditori agricoli e non. Un territorio si gestisce infatti con l’attenzione di tutti e con un’attenta opera sensibilizzazione accompagnata sempre da coerenti azioni di controllo e repressione. Non è possibile che tre orsi muoiano per non aver messo in sicurezza una vasca di raccolta dell'acqua dove 8 anni fa erano morti altri due orsi nello stesso identico modo. C’è dunque una vera corresponsabilità. Istituzionale e non, perché si continua ad approcciarci a questa specie come se non ne rimanessero solo 50 esemplari prima della sua definitiva estinzione. Tutti gli sforzi fin qui fatti vengono vanificati in una sola giornata in cui abbiamo perso il 5% della popolazione.
Ad ogni orso morto si ripete che va cambiato passo, che non c’è più tempo da perdere, che tutti devono fare la loro parte. Già dopo una sola settimana tutto riprende come prima. E intanto chi spara a un orso viene assolto in tribunale, la Regione Lazio non limita la caccia nelle zone dove è presente l’orso e il TAR di Roma non interviene, si progettano nuovi (fallimentari) bacini sciistici o si asfaltano vecchie strade su montagne abruzzesi dove è accertata la presenza dell’orso, si costituiscono comitati contro l’orso e le norme che lo tutelano. Se è vero che tutti vogliono salvare l’orso marsicano, allora agiscano di conseguenza e lo facciano quanto prima.