Appello per la Palude di Torre Flavia
Dalla metà di aprile abbiamo sempre raccontato del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia per il campo di sorveglianza per la nidificazione del Fratino e del Corriere piccolo. Ora, purtroppo, anche in questa area meravigliosa è arrivato il fuoco.
La notte del 16 luglio infatti uno degli ennesimi incendi di questo periodo ha interessato parte del Monumento naturale Palude di Torre Flavia arrivando anche ad alcune zone interne di canneto e giuncheto (che costituisce un habitat di interesse comunitario tutelato dalla Dir. 92/43/CEE). Nell’incendio sono state interessate piante di arbusti mediterranei che costituivano una barriera verde a tutela dell’area, nonché parte delle staccionate e dei cartelli informativi. Tale danneggiamento ha reso visibili e raggiungibili i settori più interni dell’area protetta dove, mentre scriviamo, stanno ancora nidificando alcune specie di uccelli acquatici, anche di interesse comunitario (inserite in All. 1 Dir. 79/409/CEE). Questo evento rappresenta solo uno delle tante criticità a cui deve far fronte ogni anno l’Ente gestore (la Città Metropolitana di Roma Capitale), soprattutto nei mesi estivi: accumulo rifiuti, transito di veicoli a motore, transito di velivoli ultraleggeri, fruizione incontrollata, bracconaggio, cani vaganti, danneggiamento di strutture del Parco (staccionate, pannelli, centro visite), abusivismo di vario tipo, erosione costiera ecc. Spinti da quest’ultimo episodio incendiario 77 amici di Torre Flavia, tra cui volontari del WWF, hanno deciso di firmare un appello per la Palude di Torre Flavia, evidenziando a tutte le istituzioni coinvolte nella gestione soprattutto quattro punti:
Primo punto: l’area è frequentata ogni anno da migliaia di cittadini e appassionati di natura. Essa è una palestra didattica, scientifica e formativa eccezionale: 3500 studenti di molte scuole primarie e secondarie hanno partecipato l’ultimo anno al Progetto “Isola del tesoro/Parco attivo” (la “PRIMA AREA PROTETTA GESTITA DAI BAMBINI”).
Secondo punto: il personale del Parco, da venti anni (1997-2017) fa il possibile con mezzi irrisori per garantire la pulizia della spiaggia, anche attraverso gli eventi PLASTIC BLITZ (Torre Flavia Plastic-Free), la manutenzione dei sentieri, l’installazione e sostituzione delle staccionate e della pannellistica (regolarmente vandalizzata durante i mesi estivi), le attività di didattica ambientale, l’approvvigionamento di acqua della Palude, la tutela e il monitoraggio della biodiversità.
Terzo punto: la società civile, rappresentata da migliaia di singoli cittadini e Associazioni, è estremamente legata a questo sito, rilevante anche in senso paesaggistico (ultimo lembo della Maremma laziale), culturale, antropologico e storico-archeologico.
Quarto punto: le risorse assegnate non riescono a far fronte alle richieste legittime dei fruitori (presenza di capanni di osservazione, materiale didattico, servizi igienici, pannellistica informativa, recinti a tutela delle dune ecc.). In particolare sono necessarie risorse per realizzare un decente centro visite con area didattica e servizi igienici, costruire capanni di osservazione per gli uccelli, realizzare pannelli didattici, manutenere la rete dei sentieri, tutelare le dune e le zone di nidificazione di specie rare come il Fratino (Charadrius alexandrinus; specie inserita in All. 1 Dir. 79/409/CEE), stampare una mappa dei sentieri e altro materiale informativo, fornire materiali di consumo (pali di castagno) per provvedere alla immediata sostituzione di quelli danneggiati.
Queste richieste rappresentano il minimo indispensabile per rendere dignitosa la fruizione di questa area e la tutela del bene inestimabile in essa racchiuso.
CI APPELLIAMO A TUTTE E ISTITUZIONI PERCHE’ SI IMPEGNINO CONCRETAMENTE PER LA TUTELA E LA SORVEGLIANZA DI QUESTO BENE COMUNE.