Fuoco nelle aree protette: scarse le risorse per intervenire
Bracciano Martignano e Monumento Naturale Palude di Torre Flavia sono solo due delle Aree Naturali Protette colpite dalle fiamme in questo periodo nel territorio della ex Provincia di Roma. Poi la Pineta di Castelfusano, il bosco di Palo Laziale insieme, purtroppo, a tante altre località anche confinanti con aree naturali protette.
Non è un mistero che le scarse risorse rese disponibili per la loro gestione abbiano in questi ultimi anni reso più difficile il controllo e l’intervento sul territorio, sia per prevenire prima fenomeni diffusi di comportamenti illeciti sia per contrastarne poi efficacemente la deriva. Le Aree Naturali Protette vengono sempre più prese di mira per l’abbandono di rifiuti che spesso fungono da veri e propri inneschi, dai quali partono le fiamme che generano incendi talvolta gravemente distruttivi. Le Aree Naturali Protette pagano anche lo scotto della crisi economica e finanziaria che ha colpito il Paese ma è evidente che il patrimonio naturale debba rappresentare una priorità per tutte le Amministrazioni, Regione in primis, anche per la sicurezza pubblica: sempre più frequenti sono i casi nei quali le fiamme si avvicinano ad abitazioni. Ridotta capacità di controllo del territorio già a partire dal carburante necessario per alimentare i mezzi e sempre meno strumenti atti allo spegnimento delle fiamme rendono difficoltoso il lavoro del personale dei Parchi e sempre più agevole gli intenti criminosi degli incendiari, motivati da interessi sempre maggiori. Sembra così che anche il territorio della Citta Metropolitana di Roma Capitale si avvii a trasformarsi in una novella “Terra dei Fuochi” generata da mani e spinte diverse.
Occorre avviare, d’intesa con gli Enti Parco, con le Amministrazioni locali e con le competenti Società per l’igiene urbana, una azione straordinaria di ‘bonifica’ rimuovendo le tante discariche diffuse nel territorio. Contestualmente è necessario intervenire sulle ragioni che portano alla proliferazione delle stesse, a partire da una maggiore severità sui controlli delle aziende che operano ad esempio nel campo delle ristrutturazione edilizie, interessando anche le polizie municipali dei Comuni. La situazione particolare di questa estate, calda e siccitosa, impone però un atto di maggiore responsabilità da parte di tutti, a iniziare da quanti godono del valore ricreativo delle area naturali, protette o meno che siano. Necessario sempre anche il consueto appello a tutti i cittadini per fare uno sforzo di responsabilità non abbandonando rifiuti anche di piccola entità dopo aver trascorso piacevolmente qualche ora lungo un fiume, su di un prato per un pic nic o al termine di una escursione, si tratta di un comportamento sempre scorretto ma che in un periodo di grave siccità come questo rischia di favorire la diffusione delle fiamme