canoa nel lago

A Roma Capitale sul tema dei rifiuti un continuo balbettio ma nessuna soluzione, anzi …

21 agosto 2020 - La Città Eterna paga lo scotto di ritardi che hanno caratterizzato giunte di colori politici diversi ed oggi si frena ancora più bruscamente anziché dare risposte concrete e praticabili, mettendo strutturalmente in discussione anche la Società dei servizi.

Gli effetti delle incertezze e dell’assenza di una strategia sostenuta da principi di sostenibilità, sia ambientali che economici, sono da sempre cronaca quotidiana. Il WWF Roma e Area Metropolitana si chiede dalla scorsa estate che fine abbia fatto il programma che prevedeva l’estensione progressiva della raccolta differenziata Porta a Porta a tutta la città, perché l’Amministrazione abbia di fatto “congelato” AMA anziché sostenere scelte che avrebbero potuto avviare una nuova stagione nella gestione dei rifiuti, nel pieno rispetto di principi di sostenibilità economica ed ambientale (domande inviate la scorsa estate dal WWF Roma con una lettera aperta alla Sindaca ma senza ricevere risposta ...).

Una delle tante discariche lungo il biondo Tevere

L’immobilismo generato dall’Amministrazione e le occasionali dichiarazioni di chiunque che vedrebbero emergere l’ipotesi di un impianto d’incenerimento o di discariche ci riportano davvero indietro di molto senza che sia mai stato tentato il passo in avanti verso il corretto futuro della gestione dei rifiuti. Viene spontaneo anche chiedersi se questa agonia fatta di rifiuti in strada, ritardi e continui ripensamenti alla fin fine non rischi di trasformarsi nell’alibi perfetto per riproporre proprio quelle soluzioni trite e ritrite quanto pericolose e ambientalmente insostenibili. Tutto sempre ai danni dei cittadini romani che anziché poter ambire a raggiungere gli standard di altre capitali europee, migliorare la propria qualità della vita e risparmiare denaro con l’introduzione di accorte politiche tariffarie, dovrebbero rassegnarsi a dover fare i conti ancora una volta con impianti inquinanti e la squallida roulette del territorio da sacrificare. Un tale eterno stallo non è più accettabile. Anziché investire in prevenzione e riduzione continuiamo a produrre rifiuti credendo di poterli “nascondere sotto il tappeto”, immaginando la tecnologia come panacea per ogni circostanza.